Immagine di copertina di Ad Alberobello “4 Ristoranti “ alla ricerca del miglior ristorante nel trullo.
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Ad Alberobello “4 Ristoranti “ alla ricerca del miglior ristorante nel trullo.

Giriamo per le soleggiate strade di Alberobello ed incontriamo un auto van nero con la scritta “4 ristoranti”.

Vediamo la puntata su skyuno, condotta dallo chef Alessandro Borghese e scopriamo che la sfida tra i migliori ristoranti di Puglia è tra alcuni nostri affezionati clienti.

A prescindere dalla vittoria, ci onora sapere che dei nostri clienti possano aver raggiunto questo risultato, che significa stimolo, crescita e passione continua per il proprio lavoro, aldilà del protagonismo televisivo.

Il lavoro in cucina non è semplice, lo sappiamo bene noi della Matarrese che vi supportiamo dietro le quinte da oltre 35 anni, farlo sotto le telecamere sarà stata ancora più dura.

Scopriamo i partecipanti e chiediamolo a loro come è andata.


Ristorante “Evo”: cucina pugliese moderna che alla intraprendenza del giovane chef Gianvito Matarrese, valorizza gli ingredienti del territorio, in una location unica, all’interno di un complesso storicamente importante ad Alberobello, “corte del trullo sovrano” affianco al monumentale Trullo sovrano.

 

“Trullo d’oro”, ristorante di qualità e tradizione da 40 anni con una cucina mediterranea, presentata dall’accogliente e sempre sorridente chef Davide Girolamo.

 

 

Fè ristorante, cucina gourmet ineccepibile, di elevato livello e sensorialità estreme, grazie alla dedizione e disciplina dello chef Francesco Laera, un samurai in cucina.

 


“Trulli panoramici”
di Marianna Rotolo ristorante all’interno di un agriturismo, dalla location paesaggistica tipicamente pugliese, dove si sente il legame con la tradizione enogastronomica.

 

 

Scambiamo due chiacchiere con Gianvito, vincitore della puntata come “migliore ristorante nel trullo” e scopriamo qualcosa in più.

-Gianvito, cosa hai preparato per i tuoi commensali, quali sono stati i tuoi piatti di punta che secondo te hanno determinato l’ottimo risultato?

– C’erano tre portate

  1. vitello tonnato
  2. orecchiette xxl, fatte a mano con farina integrale e semola, pesto di pistacchio, verdure di stagione, speck e cacioricotta;
  3. bombette con caciocavallo al prezzemolo con salsa al caffè e pomodoro.

e Dulcis (come la pasticceria di mamma Margherita) in fundo: mousse al cioccolato bianco e lime, con amaretto e salsa ai lamponi.

La genuinità della materia prima, il rispetto della tradizione, con una ventata di innovativa interpretazione, penso abbiamo fatto in modo di determinare un buon risultato, sia con i miei colleghi ristoratori, che con lo chef Alessandro Borghese.

Devo spendere 2 parole ad elogio del mio staff, che mi supporta umanamente e professionalmente ed in particolare a delle mani preziosissime, per creatività e tecnica, che hanno realizzato un dessert sublime, mia madre Margherita Pezzolla. Si sa che, ad una mamma non si riescono mai a trovare le parole giuste, per ringraziare del lavoro silenzioso e meticoloso che riesce a fare ed aggiungo che anche nella sua professione di pastry lady chef ci mette la stessa intensità.

 

-Quale è stato il giudizio sulla ISPEZIONE in CUCINA da parte di Alessandro Borghese?

-Un giudizio assolutamente positivo, ne è emerso che il valore aggiunto è stata la tecnologia insieme alla sistemazione vincente delle attrezzature in cucina. In particolare, il mio forno Naboo di Lainox, è un ottimo aiuto per superare situazioni difficili durante il servizio, con notevole risparmio di tempo, efficienza nel servizio e risparmio economico, quindi meno personale.

Gli spazi funzionali in cucina e l’organizzazione del team hanno giocato a nostro favore, tutto fa squadra e la squadra aiuta a vincere ogni giorno, ed anche in questo caso.

 

LA CUCINA DI EVO

Gianvito è un giovane chef sperimentatore, appassionato sin da piccolo alla cucina ha espresso tardi il suo talento in questo ambito. Dopo la formazione tecnica presso l’Istituto Eccelsa, ha continuato la sua specializzazione gastronomica sotto la guida dello chef Pierluca Ardito, executive chef de “La chiusa di Chietri” di Alberobello, continuando l’esperienza presso il ristorante “Sud” , di Marianna Vitale a Quarto, insignito di una stella Michelin dal 2012 .

Gianvito ama definire la sua cucina come un’arte che si discosta dalla tradizione con leggerezza, si costruisce con ingredienti tradizionali ed un pizzico di innovazione.

“Evo” pensa che la cucina pugliese sia come una grande casa del gusto e la tradizione trova posto sicuramente nelle sue fondamenta.

“Evo” non vuole sradicare nulla o far crollare una storia gastronomica, ma solo alleggerire questo monumento abbattendo qualche muro.

-Oltre alla soddisfazione per essere stato nominato miglior ristorante, quale è il tuo resoconto dopo questa esperienza professionale?

– E’ nato un confronto costruttivo tra professionisti della ristorazione, inclini a dialogare in un ottica positiva per aggiungere un significato in più alla buona gastronomia, senza preoccuparsi solo della realtà commerciale in termini individualisti. No, questo non è il nostro intento: lavoro simile quello dello chef, ma diverso per storia, location, innovazione e creatività, quindi, costruire muri che chiudono le conoscenze non fa crescere nessuno.

Basta con le logiche individualiste, si riesce ad andare avanti professionalmente ed economicamente se si superano i limiti che ci intrappolano chiusi nella nostre piccola realtà commerciali.

Il confronto è arricchimento per tutti, specialmente per chi opera in un settore così speciale in Puglia come quello della ristorazione. Non ci si può permettere di sbagliare né in termini di rispetto per il territorio, né in termini umani e sociali.

-Gianvito, un commento riassuntivo dopo questo confronto?

-Sicuramente c’è l’intenzione di collaborare insieme per realizzare una cena a più mani, unire le volontà professionali per creare nuove sinergie tra ristoratori.

 

Conosciamo gli altri ristoratori.

Davide Girolamo, chef del “Trullo d’oro”, rappresenta uno dei pilastri della tradizione gastronomica Alberobellese, con cui abbiamo avuto il piacere di condividere ultimamente anche un restyling sia in cucina che in sala.

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Francesco Laera, patron di Fé ristorante, rappresenta sicuramente la tecnica di esecuzione, fino ad altissimi livelli, dimostrando che la cucina professionale non può essere improvvisazione, ma studio, ricerca, analisi, oltre che immancabile passione motivatrice.

Marianna Rotolo, patron de “I trulli panoramici” conserva una sua visione della cucina molto radicata alla tradizione e poco propensa alle rivisitazioni.

La gara tra i ristoratori per il miglior ristorante in un trullo di tutta la Valle d’Itria per 4 ristoranti è stata entusiasmante: piena di sorrisi ed elevati risultati gastronomici, a dimostrazione che si può lavorare seriamente senza dimenticare di sorridere a tutto il patrimonio che questa terra ci dona ogni giorno, grazie Puglia e grazie Alessandro Borghese per aver selezionato con cura e professionalità i nostri talenti in cucina.

In conclusione noi della Matarrese, in veste di partner della ristorazione, auspichiamo che le menti che guidano le mani per realizzare interpretazioni gastronomiche di territorio, cultura, tradizione e creatività possano mantenersi versatili e dinamiche.

Il lavoro non è solo profitto ma anche benessere fisico emotivo e sociale che giova a tutti, attori, registi e spettatori del cibo.

Buon cibo a tutti!

 


 

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